La storia di questa Rappresentanza Pontificia ha inizio nel 1949, quando è stata accreditata presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Prosegue poi con il riconoscimento, nel 1963, presso il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e, nel 1977, presso il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). Lo scopo principe fu quello di portare l’esempio evangelico ed il messaggio del Santo Padre all’interno delle organizzazioni internazionali dedite alla lotta contro la fame nel mondo. Ancora oggi, questa collaborazione con le Agenzie del Polo Romano delle Nazioni Unite continua all’insegna del reciproco sostegno e stima, lottando all’unisono per la ricerca della giustizia sociale e il rispetto e la dignità della persona umana.
La storia di questa Rappresentanza Pontificia ha inizio nel 1949, quando è stata accreditata presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Prosegue poi con il riconoscimento, nel 1963, presso il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e, nel 1977, presso il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). Lo scopo principe fu quello di portare l’esempio evangelico ed il messaggio del Santo Padre all’interno delle organizzazioni internazionali dedite alla lotta contro la fame nel mondo. Ancora oggi, questa collaborazione con le Agenzie del Polo Romano delle Nazioni Unite continua all’insegna del reciproco sostegno e stima, lottando all’unisono per la ricerca della giustizia sociale e il rispetto e la dignità della persona umana.

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Le nostre attività

 

“Da parte della Chiesa cattolica ci sarà sempre attenzione verso gli sforzi per sconfiggere la fame; ci sarà l'impegno a sostenere, con la parola e con le opere, l'azione solidale - programmata, responsabile e regolata - che tutte le componenti della Comunità internazionale saranno chiamate ad intraprendere. La Chiesa non pretende di interferire nelle scelte politiche; essa, rispettosa del sapere e dei risultati delle scienze, come pure delle scelte determinate dalla ragione quando sono responsabilmente illuminate da valori autenticamente umani, si unisce allo sforzo per eliminare la fame. È questo il segno più immediato e concreto della solidarietà animata dalla carità, segno che non lascia spazio a ritardi e compromessi. Tale solidarietà si affida alla tecnica, alle leggi ed alle istituzioni per venire incontro alle aspirazioni di persone, comunità e interi popoli, ma non deve escludere la dimensione religiosa, con la sua potente forza spirituale e di promozione della persona umana. Riconoscere il valore trascendente di ogni uomo e di ogni donna resta il primo passo per favorire quella conversione del cuore che può sorreggere l’impegno per sradicare la miseria, la fame e la povertà in tutte le loro forme

(Sua Santità Benedetto XVI)