Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2009

In occasione della XXIX Giornata Mondiale dell'Alimentazione, Sua Santità, Papa Benedetto XVI, ha rivolto il seguente messaggio al Direttore Generale della FAO, Sig. Jacques Diouf

 

MESSAGGIO

DI SUA SANTITA'

BENEDETTO XVI

PER LA

XXIX GIORNATA MONDIALE DELL'ALIMENTAZIONE

16 OTTOBRE 2009

 

Signor Jacques Diouf

Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite

per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO)

 

 

Se la celebrazione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione ricorda la fondazione della FAO e la sua azione per combattere la fame e la malnutrizione, essa mette in risalto soprattutto l'urgenza e la necessità degli interventi a favore di tutti coloro che sono privati del pane quotidiano in tanti Paesi, per mancanza di adeguate condizioni di sicurezza alimentare.

La crisi attuale, che colpisce senza distinzione l'insieme dei settori dell'economia, investe in modo particolare e con durezza il mondo agricolo, dove la situazione diventa drammatica. Questa crisi chiede ai Governi e alle diverse componenti della Comunità internazionale di operare scelte determinanti ed efficaci.

Garantire alle persone e ai popoli la possibilità di sconfiggere il flagello della fame significa garantire loro un accesso concreto a un'adeguata e sana alimentazione. Si tratta, in effetti, di una concreta manifestazione del diritto alla vita, che, sebbene solennemente affermato, resta troppo spesso lontano da una piena attuazione.

Il tema scelto quest'anno dalla FAO per la Giornata mondiale dell'Alimentazione è "Raggiungere la sicurezza alimentare in tempi di crisi". Esso invita a considerare il lavoro agricolo come elemento fondamentale della sicurezza alimentare e, quindi, come una componente a pieno titolo dell'attività economica. Per tale motivo, l'agricoltura deve poter disporre di investimenti e di risorse sufficienti. Questo tema interpella e fa comprendere che i beni della creazione sono limitati per loro natura: essi richiedono, dunque, atteggiamenti responsabili e capaci di favorire la sicurezza voluta, pensando anche a quella delle generazioni future. Una profonda solidarietà e una lungimirante fraternità sono pertanto necessarie.

Il conseguimento di questi obiettivi richiede una necessaria modificazione degli stili di vita e dei modi di pensare. Esso obbliga la Comunità internazionale e le sue Istituzioni a intervenire in maniera più adeguata e forte. Auspico che un simile intervento possa favorire una cooperazione che protegga i metodi di coltivazione propri di ogni regione ed eviti un uso sconsiderato delle risorse naturali. Auspico, inoltre, che tale cooperazione salvaguardi i valori propri del mondo rurale e i fondamentali diritti di quanti lavorano la terra. Mettendo da parte privilegi, profitti e comodità, questi obiettivi potranno allora essere realizzati a vantaggio di uomini, donne, bambini, famiglie e comunità, che vivono nelle regioni più povere del pianeta e sono i più vulnerabili. L'esperienza mostra che le soluzioni tecniche, anche se innovatrici, mancano di efficacia se non si riferiscono innanzitutto alla persona, che viene per prima e che, nella sua dimensione spirituale e materiale, è origine e fine di ogni attività.

L'accesso al cibo, più che un bisogno elementare, è un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. Esso potrà diventare una realtà e, quindi, una sicurezza, se sarà garantito uno sviluppo adeguato in ogni area geografica. In particolare, il dramma della fame potrà essere superato solo "eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri mediante investimenti in infrastrutture rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a livello locale" (Caritas in veritate, n. 27).

La Chiesa cattolica, fedele alla sua vocazione a essere vicina ai più indigenti, promuove, sostiene e partecipa agli sforzi realizzati per permettere a ogni popolo e comunità di disporre dei mezzi necessari a garantire un adeguato livello di sicurezza alimentare.

Con questi voti, Le rinnovo, Signor Direttore Generale, le espressioni della mia alta considerazione, ed invoco sulla FAO, i suoi Stati membri e il personale tutto abbondanti benedizioni divine.

Dal Vaticano, 16 ottobre 2009

 

BENEDETTO XVI