Giornata Mondiale dell'Alimentazione 1997

In occasione della XVII Giornata Mondiale dell'Alimentazione, Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II, ha rivolto al Direttore Generale della FAO, Sig. Jacques Diouf, un messaggio a firma di S. Em. Cardinal Angelo Sodano, Segretario di Stato:

 

MESSAGGIO

DI SUA SANTITA'

GIOVANNI PAOLO II

A FIRMA DI SUA EMINENZA

ANGELO SODANO

PER LA

XVII GIORNATA MONDIALE DELL'ALIMENTAZIONE

16 OTTOBRE 1997

 

Signor Jacques Diouf

Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite

per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO)

 

 

Signor Direttore Generale,

È ancora vivo nella Comunità internazionale e nell'animo della società civile mondiale, l'eco del Vertice Mondiale sull'Alimentazione attraverso il quale la FAO, gli Stati membri e con essi l'intero Sistema delle Nazioni Unite si sono solennemente impegnati per una più decisa lotta contro la fame e la malnutrizione. La celebrazione dell’odierna Giornata mondiale dell'Alimentazione è per Sua Santità Giovanni Paolo II gradita occasione per rinnovare il plauso a quell'iniziativa e confermare il sostegno all'azione intrapresa dall’Organizzazione per l'Agricoltura e l'Alimentazione delle Nazioni Unite, da Lei efficacemente guidata.

L'obiettivo di assicurare risultati concreti entro i primi anni del nuovo millennio appare sempre più legato non solo a scelte politiche e tecniche, ma a un diretto mutamento nella mentalità, nelle abitudini di vita e nell'azione di persone, comunità e governi ai diversi livelli. Solo un'azione concertata e determinata, nonostante le inevitabili difficoltà che potrà incontrare sul proprio cammino, può essere efficace risposta al grido di quanti vivono direttamente il dramma della fame. Conoscere le cause, determinare i comportamenti, attivare politiche ed interventi, se privati di un costante riferimento alla persona umana e alle sue esigenze, possono sembrare strumenti sufficienti, ma di fatto non sono adeguati.

L'esperienza dell'azione internazionale e della FAO in particolare dimostra che la sola disponibilità di cibo non basta a sconfiggere la fame. Sono necessarie giuste condizioni politiche, economiche, ambientali per un costante e adeguato livello di sicurezza alimentare. Tradotto nell'etica dei rapporti internazionali questo significa richiamare l'impegno, singolo e collettivo, per realizzare forme di concreta condivisione, perché ognuno si senta responsabile del proprio "prossimo" — sia esso persona, comunità, nazione, Stato. Infatti nello scoprire che il «dare» è superiore all'«avere», può ritrovarsi un solido fondamento alle relazioni tra i popoli, come pure l'essenza della solidarietà internazionale. Lasciare che milioni di esseri umani, intere comunità, vedano limitata o addirittura negata la propria aspettativa di vita per la mancanza di pane quotidiano, costituisce un'evidente negazione della coscienza comune dell'umanità e una violazione dei diritti fondamentali, ad iniziare da quelli economici e sociali. E questo non può non lasciare indifferenti.

Infatti certe forme di assistenza internazionale, sempre più legate ad una limitata visione della globalizzazione, rischiano di ignorare la realtà di uomini e donne, nelle città o nelle aree rurali, che restano esclusi dai circuiti dell'economia mondiale, dagli interventi di sostegno programmati, come pure dai benefici derivanti dal proprio lavoro. Il tema della presente Giornata mondiale dell'Alimentazione, "Investire nella sicurezza alimentare", rappresenta un nuovo punto di partenza per una concreta azione internazionale capace di coinvolgere apporti di diverso tipo, purché liberi da condizionamenti o da interessi egoistici.

Sono queste le riflessioni che il Santo Padre intende offrire a quanti in ogni parte del mondo celebrano l'odierna Giornata e a tutti coloro che con differenti compiti e responsabilità sono impegnati nell'azione contro la fame e la malnutrizione. Il Suo auspicio è che ognuno scruti nel proprio cuore e vi trovi quei profondi motivi di umanità che soli possono ispirare una rinnovata "azione di condivisione".

Nell'invocare la benedizione di Dio Onnipotente sulle attività della FAO, Sua Santità rinnova a Lei, Signor Direttore Generale, le espressioni della sua stima e più alta considerazione.

 

Card. Angelo Sodano